giovedì 21 maggio 2009

attenti a quei tre

eh, è da un po' che non scriviamo, mi sono resa conto.
ci siamo anche incontrati meno fra di noi rispetto ai primi tempi.
la vita ci offre un sacco di occasioni che abbiamo cercato di cogliere al meglio e su cui stiamo lavorando con molte energie.
nessuno di noi ha messo da parte il progetto di comunità.
siamo solo travolti in corsa da fatti, persone, percorsi di crescita che ci stanno arricchendo uniti e individualmente.
ritorneremo e sentirete parlare di noi, o almeno, sentirete parlare noi.
mi è appena cascato l'occhio su una nota di paolo benanti su una riflessione di lao tzu, che qui riporto e non posso fare a meno di collegare intimamente con le nozioni di canto funzionale che ho acqusito di recente dai miei speciali maestri

L'utilità del vuoto - Lao Tzu

Trenta raggi convergono sul mozzo,
ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente,
ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:
sono queste aperture che rendono utile una stanza.
Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto. Non è ciò di cui siamo pieni che fa la nostra importanza, ma il vuoto che ci abita, quello spazio che è capace di far risuonare la voce di un altro e dell'Altro.
Questo ci fa persone (dal lat. persona: nel teatro è il nome della maschera che lascia risuonare la voce). Allora cerchiamo il vuoto che siamo e troveremo chi l'ha già abitato e riempito.

persona, non so quanto etimologicamente, ma "per-i suoni, che i suoni attraversano". siamo fatti di pieno e di vuoto, come il suono gioca con noi, da dentro di noi, con le nostre ossa, con i nostri spazi, la persona nel suo silenzio e nel suo vuoto, lascia giocare Dio.
probabilmente siamo in un periodo in cui il nostro silenzio sta lasciando lavorare l'Altissimo dentro di noi.

ad majora.

mafalda