sabato 29 marzo 2008

si cresce!!

hey! si cresce di numero per lo meno, vediamo anche di crescere in tutti i sensi!
simone mi ha appena dato l'accesso come coautrice del suo prezioso blog.
chi sono? sono la controparte agitata, istintiva e appena appena piu' attiva del mio amico che non so che gli è preso e come ma, in botta (o almeno credevo che lo fosse), una sera mi disse che praticamente voleva vivere con me.
eh, sì, pochi giri di parole! non c'è nulla da fraintendere: mi aveva individuato, sapientemente, come una possibile, e probabile, sorella di comunità e in effetti non si sbagliava.
sono un disatro su tutta la linea per quanto riguarda me stessa ma il meglio di me lo do sempre quando faccio le cose con gli altri e per gli altri, tenendo bene a mente che si debbano fare anche per noi stessi le cose, perche' non e' che ci sia un voto al martirio dentro di noi.
io ho vissuti di fede e di frequentazione cattolica molto diversi dai suoi, non sono cresciuta da credente frequentante: diciamo, sono stata "autodidatta" fino ai miei 17 anni nel cui novembre le mie brave suorine del sacro cuore, scuola in cui "studiavo" (non e' proprio il termine adatto) proposero, passando classe per classe a raccattare virgulti, di fare la cresima, che sapevo essere la confermazione del battesimo e che tanto apprezzavo e mi sentivo addosso.
piccolo particolare tecnico: mi son sentita di uscire di corsa a riacchiappare la preside per il velo per farle notare che in quegli otto anni di scuola cattolica io non mi ero mai confessata né tantomeno avevo mai fatto la comunione.
manca poco la mi si sviene.
mi sgrana un po' gli occhi e realizza lucidamente il da farsi ma soprattutto cerca di rendersi conto se io mi rendevo conto di cosa volesse dire accettare i sacramenti e fare dieci lezioni di catechismo fitte fitte con la madre superiora, successivamente fare in due settimane prima confessione, prima comunione e cresima con il gruppo che si era iniziato a "preparare", (ehm non e' la parola adatta nemmeno questa, visto che gia' da adolescenti molti erano consapevoli che avrebbero fatto la cresima per poi potersi sposare in chiesa, come "da tradizione" ) in parallelo.
in fondo non aspettavo altro da tempo.
l'invidia di tutti quelli che facevano la comunione alla messa della scuola e a me toccava, se pur non me ne lamentassi affatto, cantare e guardare, era cresciuta anno dopo anno e volevo dare una collocazione alla mia fede, della cui esistenza in me sono sempre sempre stata consapevole.
essere cattolici per davvero mi sembrava una fatica insormontabile: farsi un esame di coscienza profondo prima di fare la confessione per poter ricevere il corpo di Cristo non mi pareva un giochetto da ragazzi e stimavo molto i cuori piu' semplici del mio che lo riuscivano a fare spesso.
dovevo rimboccarmi le maniche dunque, guardando indietro dicendo "ok, 17 anni fa ho ruttato in faccia al prete che mi battezzò con i miei, giulivi, che mi tenevano in collo, e ora che me ne faccio di questo battesimo?" e poi guardarmi avanti dicendo "mh, e quando mi sono confermata cattolica, come farò fronte alla coerenza di esserlo nella vita?".
alla prima domanda mi aiutò la preside a rispondere, proponendomi la cresima, ma soprattutto la tanto desiderata comunione, che, per inciso ho fatto con tre gatti in chiesa a scuola, vestita di jeans sfrangiati con scritto ABBA su un ginocchio e un golf giallo, alla seconda non ho ancora saputo rispondere ma la strada la sto battendo, da sola e con altri.
bene, il seguito alle prossime puntate, seguiteci, fateci domande, proposte, anche solo un saluto, insomma dateci un segno!!
stefania
il mio debole: mi garba mescolare. ecumenismo. canto. varie issues del sociale.